Avventure Pasquali: il car sharing in una serata di pioggia…

maltempo

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Attendiamo con ansia qualche giorno di vacanza e come vuole la tradizione, anche questa volta…piove! Diciamo che  un classico, di quando si ha finalmente qualche giorno di relax, è essere colpiti da raffiche di pioggia! La siccità è uno dei principali problemi di questi anni, ma non temete, se avete qualche giorno di vacanza, il cielo si aprirà!

Dunque qualsiasi programma o gita fuori porta viene tristemente annullato e sostituito da soluzioni cittadine, in una Milano che praticamente è mezza deserta perchè i fedeli della montagna non demordono e si infilano in code chilometriche pur di fuggire.

Naturalmente a questo punto scatta il programma alternativo e la cosa migliore è organizzare una cena con amici ad un ristorante etnico.

Visto il tempo, troveremo parcheggio? Probabilmente sì perchè appunto la città si è svuotata, ma nel dubbio, prendiamo una piccola auto a noleggio, un’Enjoy. All’andata tutto bene, l’auto è quasi sotto casa, funziona perfettamente, sterzo morbido, scattante, con 3 euro ci risolviamo molte noie. Al ritorno pensiamo di usare la medesima soluzione, il tram ovviamente non passa e la pioggia aumenta, però purtroppo non ritroviamo l’adorata 500, ma prenotiamo un’auto della concorrenza, quella più piccola e tecnologica, ma meno economica.

Prima di tutto saliamo in macchina, controlliamo che non ci siano danni, ma ovviamente con un’acqua torrenziale non si vede nulla, si accende uno schermo accecante dove sono citati più o meno mille graffi e danni, obiettivamente l’inventario a questo punto non e’ fattibile e ci fidiamo che i problemi siano solo quelli.

Non entra il cambio automatico, ma solo quello manuale, che non è un vero manuale, bensì un’orrenda soluzione ibrida, ma a questo punto ormai siamo dentro e non si può fare altro visto che anche il meteo non è dalla nostra parte. La macchina sembra non accendersi, ma facciamo qualche tentativo, mi imputo la colpa della non partenza e alla fine ci avviamo, rotta verso casa, si accendono nel frattempo mille spie sul cruscotto compresa la temibile chiave inglese, non e’ un bel segno, ma si tratta di pochi chilometri per qui pensiamo di proseguire.

Dopo alcuni metri, tra scricchiolii sinistri la macchina si ferma, ovviamente col semaforo verde, dietro tutti suonano, una pioggia infernale… e ora? Panico! Premo il pulsante SOS, mi risponde un ragazzo gentile che mi dà un consiglio geniale, spegnere e riaccendere il motore, per altro azione fatta da me più volte, ma con lui magicamente funziona e finalmente riusciamo a ripartire, colgo l’occasione per snocciolargli tutti gli altri problemi dell’auto e ricomincia il viaggio, ovvio con l’ansia che si rispenga e che ci abbandoni sotto il diluvio.

Finalmente arriviamo sotto casa, troviamo un parcheggio e iniziamo la procedura per chiudere il noleggio, compare la terribile scritta “non è possibile terminarlo perchè non c’è la connessione” o una cosa del genere, “si consiglia di cambiare posto”, ecco non è proprio facilissimo cambiare parcheggio, di domenica sera, con la pioggia. Comunque seguiamo le istruzioni, ne troviamo miracolosamente un altro  e ricominciamo da capo,  ancora la stessa scritta, niente, non gli piace nemmeno il secondo. A questo punto richiamo il servizio SOS, ormai penseranno sia deficiente io e mi rispondono che devo spegnere e riaccendere il motore (diciamo che è il loro consiglio preferito) e che comunque loro non possono terminare il noleggio, devo chiamare un numero fisso. Inizio ad essere veramente stufa. Chiamo il nuovo numero, a pagamento chiaro e finalmente, dopo un po’ di attesa, riusciamo a sbloccare il tutto e ad abbandonare il terribile mezzo. Sono stressatissima e sudata, finalmente sta smettendo di piovere, è stata un’esperienza angosciante! Mi è arrivata pure la fattura di quasi 10 euro ossia ho speso tre volte in più rispetto all’andata con un viaggio da incubo. La prossima volta farò una cena a casa! O in alternativa prenderò un taxi…oppure l’adorata macchinina rossa!

Un giretto fuori porta, perché no? 

   
 Dopo aver respirato nebbia e polveri sottili per vari giorni e aver sollevato tutte le polemiche sul blocco del traffico, abbiamo deciso di fare due passi nell’aria buona. Non è sempre necessario andare in posti lontani, esclusivi o cari per stare bene, basta anche fare pochi km per riscoprire che esiste l’aria pulita, c’è il sole, e anche la polenta viene distribuita in formato non liofilizzato. Ai bimbi una gita fuori porta fa sempre bene e non solo a loro!Dopo aver corso nel fango che sporca, ma è anche molto divertente, siamo andati in una località pseudo sconosciuta che si chiama Poggio Alto, vicino a Nebbiuno nel Vergante, a mangiare ravioli gustosi, formaggi e torta di fichi per poi camminare nel bosco! Tra un picchio, un leprotto e il terrore di incrociare una vipera (ignoro se vada in letargo ma visto il tempo bizzarro…), abbiamo camminato nel silenzio che per una cittadina come me è sempre un po’ strano… Il rumore del traffico fa parte delle mie orecchie e quando non lo sento mi sento smarrita. Le giornate sembrano più lunghe e finalmente si fa una siesta degna delle vacanze invernali! Peccato non nevichi sarebbe romantico comunque il teporino di oggi era molto gradevole. Consiglio veramente anche in inverno di portare in più piccoli lontano dalla cita anche per poche ore… È comunque una vacanza e un modo per stare assieme!