La miglior performance

bimbo legge

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Siamo in una società che sembra esigere sempre di più, non solo da parte nostra, ma anche da parte dei nostri figli in maniera a mio avviso eccessiva.

Le maestre prima del nido e poi della materna sembrano aver scordato due parole chiave: svago e serenità, sostitutuendole con  “sviluppo pedagogico”, “tappe cognitive” e simili. Chiaramente tutti vogliamo che i nostri figli crescano nei tempi corretti, che sviluppino le giuste conoscenze del mondo che li circondi, ma il tutto deve avvenire in maniera naturale. Recentemente dopo l’incontro che ho avuto con una maestra della materna mi sono sentita come se mio figlio avesse dovuto passare un esame psicoattitudinale.

La maestra raccontava con orgoglio il “controllo” quotidiano che svolge sulle attività dei piccoli, dei loro disegni, della sua interpretazione di ogni singolo geroglifico, in maniera presuntuosa e pignola. Mi sono chiesta ripetutamente, ma se quel giorno il bambino avesse voluto fare una rigaccia, così tanto per sfizio, cosa sarebbe potuto succedere? Come avrebbero potuto interpretare quel gesto? Mi è stata poi mostrata una tabella con gli obiettivi raggiunti (riconoscimento del sé, ecc…) che stress!! Nemmeno agli esami universitari ti testano in quel modo. Io ero convinta di avere un figlio sveglio e allego e alla fine quasi ero terrorizzata che non lo fosse più visto come me lo stavano valutando e esaminando.

Ma passiamo alle elementari, i programmi sono sempre più complessi, i tempi per farli sempre più ristretti perchè la scuola finisce a giugno, forse se finisse a luglio e riprendesse i primi di settembre si riuscirebbe a fare tutto il programma nell’arco del tempo giusto, invece no, manteniamo gli orari del Dopoguerra, carichiamo pure i bambini di compiti per le vacanze e diamo le letture obbligatorie da scegliere in una lista di libri uno peggiore dell’altro. Di solito ci sono testi introspezionisti, ma dico, sono bambini, come possono così amare la lettura? Questi mattoni si alternano a testi classici che solitamente si leggono alle medie. Ora un bambino delle elementari come potrà capire un testo di questo tipo? Io stessa ricordo i seguenti macigni che mi furono imposti dalla scuola troppo presto per comprenderli e di una pesantezza devastante: “Le sac de bille”, “I sentieri dei nidi di ragno”, “La fattoria degli animali” (questo è bello se sei in università…) e il temibile “il buio oltre la siepe”. Ma perchè? Quale natura malata si nasconde dietro a tutto ciò?

La risposta è una, il  poter dire i miei alunni sono “più avanti” e molte mamme acconsentono perchè così possono vantare figli piccoli che già leggono o si comportano come fenomeni… Ma sono bambini e devono poter ridere, sbagliare, annoiarsi, non essere sempre perfetti nei loro disegni o nei compiti in classe, non deve essere una gara, non deve esserlo tra bimbi e non soprattutto non deve esserlo tra genitori e insegnanti!

Il bullismo femminile adulto

specchio17

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Ebbene sì, il bullismo non è solo un fenomeno che riguarda i giovani, ma può verificarsi ad ogni età. Il bullismo adolescenziale giovanile è gravissimo e va assolutamente trattato nella maniera adeguata, ma per questo lascio la parola agli esperti, in particolare agli psicologi.

Io mi limiterò ad analizzare e commentare quello che a mio avviso è un fenomeno sociale interessante ai nostri tempi: il bullismo femminile adulto.

Da quanto si legge anche in rete riguarda donne non necessariamente giovani, con gravi problemi relativi all’auto percezione della propria immagine, e diversi insuccessi alle spalle. Si tratta di donne complicate, spesso senza figli o con figli grandi, che hanno poca cura della propria persona o ce l’hanno maniacale.

Queste persone di fatto sono delle infelici, partendo dalla sfera sentimentale, ma anche in quella professionale o nelle amicizie. Sono in eterna competizione con gli altri, sotto tutti i punti di vista: invidia, gelosia e rivalità sono le loro parole d’ordine, specie nei confronti delle altre donne e hanno bisogno di un capro espiatorio che varia periodicamente.

L’importante per queste persone è essere al centro dell’attenzione di tutti, in particolare all’interno del gruppo dei pari del quale hanno un  bisogno smisurato di consenso. Tale consenso è tanto più prezioso, quanto più ottenuto da una persona più giovane, vincente, oppure ancora meglio di sesso maschile con i quali flirtano nonostante il loro interesse effettivo sia nullo.  Con le altre donne del gruppo, tendono ad avere un atteggiamento poco sincero, parlano a voce alta per farsi sentire da tutti, cercano le più fragili, fingono complicità, affinità, vittimismo  per poter avere delle adepte da plagiare, per sentirsi più forti e forse per colmare un grande vuoto attorno a loro, anche se di fatto disprezzano la maggioranza di coloro che le circonda.

Non bisogna farsi intenerire, sebbene con una situazione difficile, parliamo di donne bulle dunque di “predatori urbani”, il cui scopo sarà quello di nuocere agli altri per emergere maggiormente, per farsi notare, magari per fare carriera, più soldi o conquistare qualcuno o per non so quale obiettivo.

Come citano i testi, queste persone operano in maniera indiretta, tramite gossip, diffamazione, parole non dette, allusioni,  – esattamente come avviene nell’età adolescenziale! Usano provocazioni per poi fingersi loro le vittime e nei loro racconti manipolatori inseriscono  particolari veri che rendono le storie credibili, con tanto di lacrime e proposte di impersonare il ruolo di “giustiziere”delle cause perse. L’ambiente attorno a loro difficilmente sarà sano e felice.

Una volta identificata e riconosciuta questa forma di bullismo, che cosa fare? Possono esserci diversi rimedi per affrontarla, di fatto sono sconsigliati tutti i metodi che potrebbero fare degenerare la situazione. Gli articoli di pedagogia parlano di reinserimento e rieducazione, certo ma quando si tratta di persone in età ancora “recuperabile”. In questo caso invece parliamo di persone di una certa età, quindi la soluzione migliore è armarsi di tanta pazienza, non cadere nelle trappole puerili e fare tranquillamente la propria vita,  con la serenità e l’equilibrio che queste persone invece non riescono ad avere.