Per chi come me da anni lavora nella comunicazione, nulla è più disturbante delle fake news. Ossia notizie false, inventate, ingannevoli o distorte, rese pubbliche con il deliberato intento di disinformare o diffondere bufale attraverso i mezzi di informazione tradizionali o via Internet, soprattutto per mezzo dei social media.
Molte persone senza nemmeno rendersene conto, spesso in buona fede, condividono notizie false, e la cosa grave è che lo facciano talvolta operatori del settore che – per fretta o superficialità – non verificano le fonti prima di divulgare un’informazione che in qualche modo sembra essere verosimile.
Le bufale rovinano le reputazione dei media proprio in un’era dove la comunicazione è veloce e si muove tramite diversi canali integrati.
Recentemente ne ha parlato anche il Papa, che mi ha fatto sorridere, ricordando che la prima fake news risalga alla genesi dove il noto serpente dà informazioni non veritiere…
E’ con estremo piacere che ho letto che recentemente anche Zuckemberg, parlando delle novità introdotte da Facebook, abbia annunciato che gli utenti iscritti avranno la possibilità di indicare quale siano le fonti più attendibili. Questa iniziativa sarà volta ad avere una maggiore qualità dei contenuti. Sappiamo che la rete viaggia con tempi molto veloci ed è importante che si inizi a combattere le fake news proprio su questo territorio. Ciò che sarà difficile, a mio avviso, sarà proprio individuare quali notizie siano vere e quali no…
Recentemente, inoltre, la Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica sulle notizie false creando un pool formato da esperti di alto livello provenienti dal mondo accademico, da piattaforme online, da mezzi d’informazione e da organizzazioni della società civile. Questa iniziativa servirà a definire la strategia dell’Unione Europea – che sarà presentata nella primavera del 2018 – per contrastare la diffusione di questo fenomeno e rinsaldare il legame di fiducia tra i cittadini e i mezzi di informazione.
Infine anche la Polizia si è mossa in questo senso, lanciando sul suo sito il 18 gennaio 2018, il progetto “red botton” volto alla segnalazione di fake news. Si tratta di un nuovo servizio messo a disposizione dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni presentato nella sede del Polo Tuscolano dal ministro dell’Interno Marco Minniti, dal capo della Polizia, Franco Gabrielli, e dal direttore del servizio di Polizia postale, Nunzia Ciardi. Gli operatori, attraverso l’impiego di tecniche e software specifici, potranno identificare le bufale e sul sito del Commissariato di ps on line e sui canali social istituzionali verrà pubblicata una puntuale smentita.
Ma cosa possiamo fare noi? Il primo consiglio che darei è quello di verificare sempre le fonti delle notizie, andare a vedere anche semplicemente su Google se è già stata indicata come falsa da altri utenti ed evitare di essere i primi ad utilizzare social o il semplice whatsapp come amplificatori di news, “catene” e simili che già il buon senso ci farebbe definire poco credibili!