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Premetto che ho sempre adorato i gatti, la loro eleganza e la loro dignità. In particolare ho avuto la fortuna di incontrare i Ragdoll. È una razza di gatto statunitense recente, risalente agli anni 60, e sviluppata da un’allevatrice Ann Baker. Si chiamano così perché quando li prendi in braccio si abbandonano come delle bambole di pezza. Avevo letto di loro qualche anno fa e poi per caso avevo seguito un documentario su di loro. Alle mostre feline sono esposti tra altri più noti primi tra tutti i Certosini, seguiti da Main Coon, Norvegesi, Persiani e Siamesi. Non ci credevo, ho avuto vari gatti e tutti discretamente pantere, trovatelli, a volte affettuosi, indipendenti ma spesso freddini. I Ragdoll no, loro sono diversi, docili e affettuosi, adorabili. Ti avvicini e appena ti vedono parte il “motorino” ossia delle bellissime, rumorose e adorabili fusa! Morbidi come l’angora, belli, eleganti – anche i più piccoli si muovono leggeri come dei folletti! I più anziani sono rassicuranti, dei saggi pacati – pronti a starti vicino. Devo dire che sono di una dolcezza unica, meravigliosa. Una sorpresa bellissima, sono adatti anche per la per therapy dato il loro stupendo temperamento. Già i gatti a mio avviso sono magici, ma penso che se uno incontra, come è successo a me un Ragdoll, poi non possa più starne senza…!