Bella domanda, difficile da rispondere! Mi chiedo se i vecchi mestieri saranno alla fine i nuovi lavori, quelli del futuro. Se ne parla da anni, eppure oggi più che mai mi sembra veritiero. Prima c’è stato il boom dei medici (ora ne abbiamo mille – alcuni bravi, altri meno, ma comunque tanti), dei giornalisti, poi degli insegnanti (spesso plurilaureati e disoccupati o ignoranti e “stranamente” occupati), poi gli architetti (ormai sfruttati, poco valutati) ed adesso tutti esperti in comunicazione e sistemi digitali (e per questi si vedrà a breve!). Queste professioni molto belle, oggi per i più, si stanno rilevando essere poco remunerative. In Italia, per esempio, le ricerche – anche quelle di mercato – hanno attraversato una forte crisi, abbiamo persone a spasso con molte competenze e varie lauree – così come il mondo dell’editoria. Ma anche altre professioni stanno morendo come il cartolaio, i piccoli alimentari o le profumerie locali – spesso cannibalizzati dai grandi store. Per contro ci sono alcuni lavori che stanno tornando “utili” e quindi ben pagati – iniziamo dall’idraulico, per poi passare agli elettricisti senza dimenticare gli artigiani vari: tappezzieri, falegnami, carpentieri, pittori e sarti. In questo caso il lavoro e’ garantito! Guadagnano bene, si stressano spesso meno di un dipendente, possono decidere i tempi del loro lavoro e se si allungano li paghi di più, hanno una grande domanda, sicuro avranno anche loro subito gli effetti della crisi, ma meno di altri. Sono loro che avranno un futuro secondo me, assieme a quanti hanno i terreni, così come era in passato. Vedo per il resto un mercato sovraccarico di offerta, a tratti saturo, puoi avere tutto e mille titoli di studio più o meno altisonanti… Ma quando si rompe l’anta dell’armadio, perde un tubo, o ti va in cortocircuito mezza casa allora si ti accorgi che certi mestieri sono realmente “preziosi”!