E se ospitassimo una ragazza alla pari?

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Essere mamma ai giorni nostri talvolta è complesso, tra lavoro, impegni, riunioni, non è facile gestire la famiglia. Una volta si ricorreva ai “nonni”, ma ora i tempi sono cambiati, si è allungata l’età nella quale si fa il primo figlio oppure si vive in città diverse e quindi come fare? La prima soluzione che viene in mente è la babysitter, peccato che i costi non siano per tutti sostenibili e non tutte le ragazze intenzionate a “venire incontro” e quindi? Quindi abbiamo trovato una soluzione alternativa, ospitare una ragazza alla pari!

Ospitare una ragazza alla pari è un’esperienza molto bella. Se volete seguire questo percorso prima di tutto dovete sentirvi pronti all’idea di avere in casa un’altra persona, una persona che sarà come una figlia grande – sotto tutti i punti di vista. E come tale non sarà necessariamente come immaginate voi, ma esattamente come può accadere con un figlio fatto da voi, “lei è lei”!

Partiamo dagli aspetti postivi: prima di tutto lo scambio culturale, una ragazza di un altro paese vi porterà una ventata di novità, a partire dalla lingua che i vostri bambini potranno imparare sin da piccoli. Indubbiamente è un aiuto formidabile se lavorate e una compagnia. Si tratta di ragazze giovani e spesso divertenti che portano allegria e insegnano anche “nuove tendenze”. L’aupair generalmente vive in casa per cui è bello poter condividere le nuove esperienze reciprocamente.

Dall’altra parte bisogna stare attenti perché non tutte le ragazze sono realmente motivate a fare questa esperienza, a volta non sono proprio convinte, possono essere i genitori a spingerle a farlo e poi si pentono, oppure di fatto non hanno voglia di occuparsi dei vostri figli e di giocare con loro ma solo di uscire da casa loro e di folleggiare in un altro paese con la faccia nel cellulare. In questo caso il consiglio è di invitarle a trovare delle altre soluzioni, altre occupazioni più idonee alle loro esigenze e soprattutto alle vostre di genitori.

Consideriamo poi che una ragazza alla pari non è una baby sitter specializzata e bisogna insegnarle a stare coi bambini, spesso hanno 20 anni e sono giovani, non è tutto scontato… non possono sostituire il vostro ruolo ma affiancarsi come aiuto nella gestione day by day.

Negli ultimi 5 anni ho avuto modo di ospitare molte ragazze, talvolta per brevi periodi, talvolta per lunghi (e sono le soluzioni che consiglio anche per dare continuità ai vostri figli). Devo dire che alcune di loro sono state delle ragazze meravigliose con le quali costruire proprio un bel rapporto, altre delle delusioni terribili dalle quali fuggire…

Nella selezione della ragazza ricordatevi anche che è importante il paese di provenienza e la cultura anche perché gestiranno il rapporto con i vostri figli in base a quanto hanno a loro volta appreso ed è importante che non sia troppo distante dal vostro punto di vista per evitare conflitti: interazione sì, scontro no!

Infine la ragazza alla pari non è una colf, ma una figlia in più e bisogna essere aperti ad aiutarla, a condividere con lei gioie ed emozioni ed insegnarle ad affrontare una nuova tappa anche per la sua vita, non è sempre facile, ma quando riesce è molto bello!

Le terme di Verona: la mia esperienza

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aquardens-thumb-03Quando una persona pensa alle terme non viene forse in mente subito la città di Verona. Varie però sono le località nella zona che offrono la possibilità di beneficiare di queste acque dalle magiche proprietà. In particolare ieri siamo stati ad Aquardens, vicino a Pescantina. Un parco acquatico molto gradevole, pulito, che offre differenti servizi.

Prima di tutto parliamo dell’acqua salso-bromo-iodica (ricca di cloruro di sodio, bromo e iodio, ma anche di calcio, magnesio e ferro). Grazie alle alte temperature e alla ricchezza di minerali, stimola il sistema immunitario e sviluppa proprietà antinfiammatorie, antisettiche e antiedemigene. In sostanza è un’acqua che fa bene!

All’aspetto salutare possiamo aggiungere quello del relax, infatti venongo offerti diversi trattatamenti, massaggi e cure che però non abbiamo provato in quanto abbiamo preferito concentraci sulle piscine e avevamo scelto l’ingresso ridotto (4 ore).

Ottimo luogo dove andare con partner, amici o figli. Per i bambini poi esiste anche una piccola parte con un’animatrice dove i più piccini possono  essere intrattenuti nel momento in cui, per esempio dopo pranzo, li si vuol tenere fuori dall’acqua. Infatti il parco era anche frequentato da mamme con bimbi molto piccoli. Volendo per chi risiede nella zona è possibile anche fare anche fare corsi con una certa continuità.

La temperatura dell’acqua è fantastica, la mia preferita, intorno ai 36°gradi, unica cautela non bisogna stare immersi troppo tempo, loro stessi consigliano un’immersione della durata tra i 10 e 15 minuti in acque con temperature tra i 35°C e il 37°C seguita da un riposo di 30 minuti per rendere effettivi i benefici avuti dal trattamento.

Al fine di ottimizzare l’azione terapeutica dell’acqua termale, ed evitare gli inconvenienti dovuti a una prolungata permanenza nell’acqua calda, invitano gli ospiti ad effettuare immersioni comunque non superiori ai 20 minuti e ammetto che la tentazione è quella di stare di più vista la gradevolezza dell’ambiente!

Per il pranzo nessun problema, a bordo vasca è presente un bar più semplice, ma volendo in alternativa è presente un ristorante self service con un’offerta più completa e anche il bar all’uscita è molto invitante e pulito.

Bellissima la parte esterna, le grotte, purtroppo, erano in manutenzione, ma correttamente ci hanno informato all’ingresso – quindi questa volta non le abbiamo provate, ma l’aria fresca che faceva da contrasto all’acqua calda era molto gradevole, specie in una giornata di bel tempo come ieri.

Nel parco vige un po’ il concetto del villaggio, infatti si viene dotati all’inizio di un braccialetto, assoultamente da non perdere, con il quale si può accedere alle piscine, agli armadietti e sul quale vengono addebitate tutte le spese (pranzo, ecc.).

Insomma un’esperienza molto buona, da ripetere, anche in stagiorni meno rigide, quando si può beneficiare della parte esterna ricordando però che l’acqua è termale quindi terapeutica, ma anche “stancante”!

Lezioni di sopravvivenza per una mamma milanese

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Come fa a sopravvivere una mamma milanese? Diciamo che non è tra le cose più facili, ma ci si può riuscire seguendo alcune piccole astuzie.

1) Iniziamo dagli orari, non so come sia, ma la mattina il tempo scorre più veloce del resto della giornata quindi – anche partendo un’ora prima – e’ una sfida per non arrivare in ritardo tra colazioni diversificate, lotta per accaparrarsi il bagno, cartella, merenda, gatti che sfrecciano rovesciando i croccantini, calzini spaiati che finiscono nella ciotola dell’acqua e scarpe che non si allacciano perché – nel 2016 – non si usa più insegnare ad allacciarsi le stringhe. Si esce di casa già un po’ arruffati col mascara appiccicoso e l’eyeliner che si è raggrumato tra la ciglia numero 7 e la numero 8 e si arriva finalmente a scuola al limite con la chiusura del portone, il tram che sta per partire e poi non passerà più e la gara per l’occupazione della panchetta per non farti il percorso in piedi. Tra una corsa, un semaforo, due passeggini a 4 posti e altre gioiose amenità sui marciapiedi si prende l’orrido mezzo che ci porterà alla final destination: l’ufficio.

2) La giornata in ufficio inizia tra colleghe pettinate, profumate e riposate e la mamma devastata che cerca di riassettarsi in bagno per assumere un aspetto decoroso, spesso sostituendo il biker con una scarpuccia sexy e si dibatte tra riunioni e documenti sempre urgenti (pur non lavorando nelle corsie di un ospedale) mentre arrivano loro… I messaggi last minute sull’iscrizione che non hai fatto, la scadenza da rispettare e il bollettino urgente che era rimasto sepolto dai Gormiti assassini quelli rossi! Con homebanking il gruppo di whatsapp ‘mamme’ si può superare il momento peggiore e vincere l’ansia del momento.

3) Dopo una dura giornata, finalmente scappi dal lavoro, prendi i mezzi, ti schiacci come una sardina sulla metro, torni a casa, saluti il marito che, se non è ancora al lavoro, e’ davanti al pc e ti chiede: “amore cosa mi prepari di buono stasera?” e… Il frigorifero e’  mostruosamente vuoto, diciamo che è inversamente proporzionale alla cesta della biancheria da lavare. Dunque regola numero tre e’ buona norma ed auspicabile passare sempre al supermercato prima di rincasare perché acqua, latte, banane e pasta incredibilmente finiscono e non si riacquistano da soli, qui in alternativa si può ricorrere alla spesa on line, preziosa alleata, oppure al consorte che ti torna dalla Lidl carico di patatine, birra e un trapano nuovo!

4) Il diario, questo strumento di comunicazione con la scuola bizzarro! Ebbene sì, ore 8 di sera, e’ il momento fatidico dell’avviso da firmare assolutamente, quello definito dal bambino come ‘urgentissimo’: “si ricercano genitori volontari per il comitato feste”. Leggo bene? Sì sì proprio feste! Ma che comitato e’? Ma soprattutto di cosa si occupa? Catering e merendine, addobbi coriandolosi e lavoretti appiccicosi – quelli intelligenti fatti con i tappi, il vinavil e la segatura per stimolare la creatività. Niente paura, anche per questo non c’è problema, basta firmare l’avviso, negare il consenso e chiudere il diario rassicurando la creatura che quella comunicazione non era così fondamentale.

5) E per finire la giornata quale miglior modo per rilassarsi? Mai cadere nella trappola del capriccio serale e non disperarsi guardano la pila di piatti da imbucare nella lavapiatti! Meglio fare una doccia calda e leggere assieme ai piccoli un libro, fare due chiacchiere sulla giornata abbracciati e d’incanto tutto assumerà  un aspetto più bello e felice finalmente rilassati assieme!