Scegliamo gli influencer giusti!

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Oggi la comunicazione come sappiamo è molto cambiata, ognuno può esprimere la sua opinione, avere un blog e condividere le proprie immagini con un numero elevato di persone. Tutto ciò è bellissimo, tutti possiamo avere la parola e essere liberi di esprimerci. In questi ultimi mesi ho frequentato molti blog e navigato per ore su Instagram in quanto da sempre ho la passione della fotografia. Ho scoperto che ci sono blogger, mamme e donne che scrivono articoli veramente interessanti e sono assolutamente sconosciuti, mentre altri “altisonanti”  hanno in realtà contenuti noiosi, scrivono assiduamente,  a volte postano un brand noto, due profumini e si sentono degli influencer. C’è un po’ di tutto! Tuttavia l’aspetto che mi ha fatto più pensare è stato quello delle dinamiche di Instagram. Ci sono delle foto stupende, specie di paesaggi, vere cartoline, ma anche animali o di moda: alcuni ahimè sono “finti”, scatti “rubati”, altri invece sono spettacolari, eleganti, emozionati. Sono immagini di artisti, seguiti per altro poco, che fanno di professione i fotografi e mostrano immagini stupende, a volte con filtri, altre senza, di gusto squisito. Talvolta di photo-reporter amatoriali, ma con tanta passione e buona volontà. Vere e proprie opere d’arte, oppure divertenti, teneri o esileranti. Nel complesso si tratta di user con una media di follower non altissima, siamo su poche centinaia e i like per ogni post non sono da capogiro. Poi ci sono i veterani che arrivano attorno ai mille. Allora spinta dalla curiosità, sono andata a vedere le pagine di alcune persone che hanno più di 10k di follower, aspettandomi dei contenuti fantastici e immagini strepitose, ma non sempre è stato così! Allora come mai tanto seguito? Dov’è il segreto? Guarda che ti riguarda e… (per fortuna non in tutti, ma solo in alcuni casi) sembrano finti! E’una truffa? Talvolta si tratta  di utenti stranamente “privati” , altre di “fantasmi” che non hanno foto ma hanno inspiegabilmente 2000 followers, altri con profili visibilmente hard o comunque border line quindi, almeno apparentemente, spazzatura. Dunque  c’è il rischio che alcuni di queste persone vengano, per esempio, invitate da noti marchi ad eventi e viaggi e scelti, a volte al posto dei veri giornalisti, per il loro elevato numero di seguaci che…  non rispecchierebbero il vero target per cui vengono selezionati!  Io non dico che queste persone non abbiano anche reali follower, e probabilmente avranno anche dei numeri superiori alla media, ma non così alti, non trattandosi di contenuti dirompenti, viral e non essendo personaggi pubblici (solo in questo caso mi potrei spiegare degli standard molto elevati). Vero che la tentazione viene, collegandomi, mi saranno apparse decine di  proposte di avere like finti, ma ho “resistito”, non avrei più gusto a postare le mie foto dialogando con questa audience. Poi magari ti può seguire qualche “fuffone” che spera di attirare la tua attenzione, ma non può essere la regola.  Esistono per altro delle app che permettono di avere numeri alti basandosi su principi legati ai “moltiplicatori”, dunque sempre di meccanismi non trasparenti,  anche se è più difficili da mettere in discussione. Con alcuni di questi personaggi, potete cercare di interagire, ma non rispondono – perchè la loro comunicazione è one-way e appunto scoperto il trucchetto dei like, non fanno più ulteriori fatiche perdendo, però, il vero gusto dell’interazione social. Quindi quello che voglio dire è di stare molto attenti, numeri troppo alti, una volta presa visione dei reali contenuti, non sempre sono effettivi, e la ricerca di visibilità deve essere abbinata anche alla qualità… altrimenti, a mio avviso, sono numeri senza senso! Quindi molta attenzione a questo mondo, la qualità deve essere la vera spinta nella scelta di un endorser, non solo i numeri che ripeto possono essere facilmente raggiunti. E’ interessante invece un lavoro di scouting dove realmente vengano premiati e selezionati i blogger e gli instagrammer di qualità, di gusto, coloro che condividono realmente contenuti scritti col cuore, con la testa e anche con fatica, lavorando sempre, senza accantonare mai i giornalisti, quelli veri che hanno cultura e intelligenza e non devono essere messi in disparte, semmai valorizzati.