Già proprio così. E non mi riferisco alla solita tiritera noiosa sulla “società dell’immagine” oggetto di critiche versus l’integrità interiore. Ma alle immagini vere e proprie! Sempre di più la comunicazione vincente e’ proprio questa. Poche parole, d’impatto, belle immagini e fotografie o video impattanti. Sempre di più sarà usato questo linguaggio. Video messaggi, video call, video notizie, reportage. Video accessibili a tutti, una volta erano per un’élite, ora la maggior parte di noi può fare un video amatoriale e spedirlo rapidamente. Per non parlare delle foto che in un click, con due ritocchi, diventano capolavori d’arte contemporanea. Le compagnie telefoniche lo sanno bene infatti ormai fare una telefonata costa poco – tanto non ci si parla, un sms generalmente e’ gratis, mandare un mms costa di più (ammesso che ci sia ancora chi li usa), ma su cosa guadagnano? Sul traffico dati! Le immagini, i video sono emozionanti, coinvolgono più sensi, hanno poche interpretazioni e permettono una comunicazione immediata. Proprio nel nostro periodo storico dove il tempo e’ percepito come sempre più prezioso, avere uno scambio istantaneo e’ fondamentale. Se non hai il Wi-Fi sei rovinato! E così crescono i social basati sulle immagini, YouTube, Instagram…si parla con Skype anche se cade la conversazione 8 volte o su FaceTime, si creano community di condivisione come chat su whatsapp. Il messaggio parte, spesso è da consumare in un attimo, assimilare velocemente, deve emozionare far ridere o piangere, a volte basta una battuta e poi da condividere. La parola scritta o parlata e’ bella, ma ahimè non più sufficiente o almeno non per molti. Non è vero che la gente non dialoga più, solo lo fa in maniera diversa, con strumenti differenti!
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The Pen Generation
Da pochi anni stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione della scrittura. Sempre più usiamo touch screen e la tastiera del computer ormai sta diventando obsoleta. Sembrava la trasformazione genetica del millennio, eppure la generazione dei due pollici sara’ a breve sorpassata, ma come ne uscirà la Pen Generation, ossia la mia? Bene, si adatterà’ oppure invecchiera’ tristemente. Il fatto è che non si tratta solo del mezzo di scrittura, ma di una vera e propria struttura mentale diversa. Un modo, per esempio, di prendere appunti, di “organizzare le idee” e di memorizzare differente. I bambini a scuola ancora imparano a scrivere a mano, ma per quanto ancora? La carta stampata si sa e’ in crisi. Sempre di più magazine e libri sono digitali – il che permette anche una fruibilità più rapida e semplice, ma a volte è bello toccare un libro o sfogliare una pagina, scrivere un’idea a mano libera, mentre e’ decisamente meno gratificante sapere che per questo si è tagliato un albero. Insomma come in tutti i processi di cambiamento ci sono pro e contro! Solo oggi dovevo scrivere un documento, non avevo un pc con connessione e non volevo incrociare gli occhi su un mini screen per altro con poca batteria, trovare un block notes e’ stata un’avventura! Poi alla fine dopo una lunga caccia sono riuscita a trovare una risma di carta e una biro senza tappo, che mai come oggi, mi è persa bellissima! Ho scritto, schematizzato, riassunto e spostato ero a mio agio, mi ritrovavo nel mio meraviglioso caos tra frecce e asterischi, ma mi mancava qualcosa… Come faccio ad aggiungere un jpg se non sono connessa? E soprattutto, come lo condivido? Se anche ne facessi un aeroplanino più di due metri non raggiungerei!