Il bizzarro mondo dell’arredamento

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In questi giorni per una serie di ragioni mi sono ritrovata a visitare grandi stores dell’arredamento. Non ricordavo un mondo così particolare. Gli stili si assomigliano un po’ tutti, togliendo gli orridi finti classici stile zia Pina, si passa da moderni spinti, a bianchi provenzali, shabby chic, country bucolici e i terribili colorati. La domanda sorge spontanea, ma perché? Orride camerette colorate arancioni, gialle, blu in compensato con legno color caffelatte. Sono raccapriccianti, strutture mastondiche all’insegna del cattivo gusto che si vantano di essere resistenti affinché maleducate creature possano lanciarsi sopra. Questa è la saga del pessimo gusto. Non si può fatte una cameretta sobria, semplice, carina? Ma la cosa peggiore è il target dei visitatori. Si passa dalle coppiette dove lei sceglie piccole cose inutili e lui viene trascinato per le orecchie, amiche che riempiono carrelli di dettagli cheap, a famiglie tradizionali dove i genitori si guardano attorno passeggiando e i figli spesso diversamente educati si lanciano al suolo o passeggiano sui sofà. Divani spesso dall’aria scomoda, enormi oppure di design incomprensibile. Le cucine si equivalgono un po’ tutte con antine che emulano i disegni del legno e i bagni propongono i lavabi più scomodi, quelli profondi 10 cm, trendy negli hotel, devastanti a casa quando scopri che si allaga mezza stanza solo per lavarsi i denti!! Poi ci sono gli armadi con porticine traballanti, pareti attrezzate lucide e miseria che si alternano a vetrinette disperazione. Aiuto!! Intrappolati nel labirinto delle possibili soluzioni arredo, si inizia a cercare l’uscita, nel frattempo consulenti arredatori sono contesi da ragazze masticanti… C’è un’unica soluzione, la fuga verso l’uscita e poi verso il parcheggio nella speranza di ritrovare l’auto intera dopo che l’ennesima allegra famigliola ha spalancato le portiere con la delicatezza di un mammut!